Acqua potabile, minerale, oligominerale e di sorgente: quali sono le vere differenze?
Acqua potabile, minerale, oligominerale e di sorgente: quali sono le vere differenze?
L’acqua è sempre acqua? Non proprio. Quando parliamo di acqua potabile, minerale, oligominerale o di sorgente, ci riferiamo a prodotti molto diversi tra loro per origine, contenuti minerali, controlli e finalità d’uso.
Acqua potabile: è quella che esce dal nostro rubinetto. Trattata e disinfettata secondo rigidi standard (D.Lgs. 18/2023), proviene da fonti superficiali (fiumi, laghi) o sotterranee (falde acquifere), e deve rispettare oltre 60 parametri chimici e microbiologici.
Acqua minerale: nasce da una falda sotterranea protetta da contaminazioni e viene imbottigliata alla fonte. Non può subire trattamenti di disinfezione, ma può essere decantata, filtrata o addizionata con anidride carbonica.
Acqua oligominerale: è un tipo di acqua minerale con basso residuo fisso (tra 50 e 500 mg/L). È indicata per favorire la diuresi o per regimi dietetici particolari.
Acqua di sorgente: simile all’acqua minerale, ma con minori vincoli di composizione e pubblicità. Può essere imbottigliata direttamente, ma non può vantare proprietà terapeutiche.
Dal punto di vista normativo, le acque si distinguono principalmente per:
Livello di controllo: l’acqua potabile è soggetta a controlli giornalieri da parte dei gestori e delle ASL; l’acqua minerale, invece, deve essere conforme all’autorizzazione ministeriale, ma una volta imbottigliata non è più monitorata quotidianamente.
Pubblicità e benefici: solo l’acqua minerale può vantare benefici salutistici, ma deve dimostrarli con studi clinici. L’acqua potabile non può essere oggetto di marketing specifico.
Trattamenti ammessi: l’acqua del rubinetto può essere trattata con disinfezione (cloro, ozono), mentre le acque minerali possono solo essere filtrate o decantate.

Un paradosso interessante: l’acqua del rubinetto è spesso più controllata di molte acque in bottiglia, ma la percezione comune è opposta.
Ogni acqua ha le sue indicazioni e può essere più o meno adatta in base a età, stato di salute, stile di vita o finalità d’uso:
Per un consumo quotidiano e sostenibile: acqua potabile trattata con un buon sistema di filtrazione domestico.
Per chi soffre di calcoli renali o ha bisogno di depurarsi: oligominerale a basso residuo fisso.
Per chi cerca gusto o digeribilità: acqua effervescente naturale o con CO₂ aggiunta.
Per i neonati: acque a bassissimo contenuto di sodio e nitrati (verificare sempre in etichetta).
L’impatto ambientale dell’acqua in bottiglia è un altro fattore da considerare: oltre alla plastica, il trasporto e lo stoccaggio aumentano l’impronta ecologica. In questo senso, migliorare la qualità dell’acqua domestica con filtri certificati è un’ottima soluzione per ridurre rifiuti e costi.
L’acqua è vita. Ma non tutte le acque sono uguali. Conoscere le differenze ci rende consumatori più consapevoli.
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