Residuo fisso: che cos’è e perché conta

May 31, 20253 min read

Residuo fisso: che cos’è e perché conta


Il residuo fisso è uno dei parametri più citati quando si parla di qualità dell'acqua, ma spesso è anche uno dei meno compresi. Appare sulle etichette delle acque in bottiglia, viene menzionato nei test delle acque domestiche e persino utilizzato per decidere quale acqua sia più adatta a neonati, sportivi o persone con particolari esigenze di salute.

In questo blog esploriamo cosa rappresenta davvero il residuo fisso, perché è importante, e come può influenzare la nostra salute, la nostra casa e le scelte quotidiane.

Cosa si intende per residuo fisso?

Il residuo fisso è la quantità di sali minerali disciolti che rimane dopo aver fatto evaporare un litro d’acqua a 180°C. Si misura in milligrammi per litro (mg/L) e rappresenta un indicatore della mineralizzazione dell’acqua. In pratica, è ciò che resta come ‘polverina bianca’ dopo che tutta l’acqua è evaporata: calcio, magnesio, sodio, potassio, bicarbonati, solfati, cloruri e nitrati.

Questa misurazione avviene in laboratorio con strumenti come la stufa a 180°C e una capsula di pesata in platino o porcellana, in cui si lascia evaporare lentamente l'acqua per ottenere il peso del residuo.

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Curiosità: il concetto di residuo fisso risale a metodi utilizzati già nel XIX secolo nei primi studi sulle acque termali.

residuo fisso


📊 Le acque si classificano in base al residuo fisso:
-
Minimamente mineralizzate: <50 mg/L
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Oligominerali: 50–500 mg/L
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Minerali: 500–1500 mg/L
-
Ricche di sali minerali: >1500 mg/L

Da non confondere con il residuo secco, che può includere anche sostanze volatili se misurato a temperature inferiori.

Perché il residuo fisso è importante?

Il residuo fisso ha implicazioni concrete per la salute, la cucina e la manutenzione domestica.

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Salute: Acque con residuo basso sono ideali per neonati, anziani, persone con ipertensione o con tendenza a sviluppare calcoli renali. Diversi studi (es. ISS) consigliano acque sotto i 50 mg/L per i neonati. Al contrario, atleti o persone con sudorazione intensa possono beneficiare di un'acqua ricca di sali.

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Casa ed elettrodomestici: Un’acqua molto mineralizzata può creare calcare e incrostazioni. Questo vale per bollitori, ferri da stiro, lavatrici, caldaie. È per questo che la durezza dell'acqua (legata ai sali di calcio e magnesio) è fondamentale da conoscere.


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Curiosità: Il residuo fisso influisce anche sul gusto dell’acqua: più sali = sapore più deciso.

Come leggere il residuo fisso e scegliere l’acqua giusta

📦 Sull’etichetta dell’acqua minerale il residuo fisso è sempre indicato, ma non è l’unico parametro utile. Va letto in relazione al contenuto di sodio, nitrati, calcio e altri elementi.

🔍 Esempio pratico di etichetta:
- Residuo fisso a 180°C: 120 mg/L
- Sodio: 1,5 mg/L
- Nitrati: 2 mg/L
- pH: 7.2
- Conducibilità: 250 µS/cm

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Misurazioni fai-da-te: Con un conduttivimetro (costo circa 20€) puoi stimare la mineralizzazione dell’acqua di casa. Per dati precisi, meglio analisi da laboratorio o test in farmacia.

Guida rapida per scegliere:
- 👶 Neonato: <50 mg/L, poco sodio
- 🧘 Vita sedentaria: <500 mg/L
- 🏃‍♂️ Sportivo: >500 mg/L
- 💊 Patologie renali: <100 mg/L
- 🍳 Uso in cucina: 100–500 mg/L

Attenzione: anche un'acqua 'leggera' può non essere adatta se contiene troppo sodio o nitrati.

Conoscere il residuo fisso è un passo importante per diventare più consapevoli della qualità dell’acqua che beviamo. Non esiste un valore perfetto in assoluto, ma piuttosto un valore adatto a ciascuno di noi in base alle proprie necessità. Come recita un proverbio giapponese: “L’acqua prende la forma del contenitore che la accoglie”, ed è proprio così: scegliamo l’acqua migliore in base alla nostra forma di vita.


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